INDICE EDIZIONI Venerdì 29 Novembre 2002

LA STORIA
Ai mondiali grazie a una colletta
Arti marziali, Stanzione in Uruguay finanziato dai colleghi di lavoro dell’Alenia

MARCO LOBASSO
Tutti per Pasquale Stanzione, è questo lo slogan di una mobilitazione generale nata per permettere al proprio campione di partire per i Campionati Mondiali. E' successo a Cardito e la bella storia di sport ha avuto un lieto fine. Stanzione è un atleta di valore internazionale che pratica il Ju Jitsu, una delle arti marziali più antiche del Giappone. Era iscritto ai Mondiali del 2002 con ottime possibilità di salire sul podio nella sua categoria. Non sarebbe partito per l'Uruguay, nazione che ospita l’evento a partire da lunedì, perchè la sua federazione, l'Associazione Italiana Ju Jitsu, non aveva fondi per l'onerosa trasferta. Ad aiutarlo sono intervenuti ben due comuni, quello di Cardito e quello di Crispano, che hanno dimostrato grande sensibilità, finanziando l'impresa. E così Stanzione è riuscito a partire e nella prossima settimana sfiderà i campioni di tutto il mondo per cercare di portare a casa una medaglia iridata.
Per una volta la politica ha dimostrato più sensibilità delle istituzioni sportive. Sì perchè, invece di ringraziare i due comuni, l'associazione nazionale di ju jitsu non ha gradito l'intervento, anzi lo ha contestato.
Per andare ai Mondiali Stanzione ha dovuto combattere già una serie di battaglie, per fortuna tutte vinte.
«Avevo iniziato con la mia azienda, l'Alenia, che non voleva concedermi i permessi per gareggiare negli appuntamenti internazionali. Rischiavo addirittura il licenziamento - ha spiegato Stanzione -, poi tutto si è risolto». Da libro Cuore la soluzione: gli operai, colleghi di Stanzione, gli hanno regalato un giorno di ferie a testa. E questo gesto simbolico ha convinto i dirigenti dell'Alenia ad appoggiare il piccolo grande campione di Cardito, concedendo il permesso per la trasferta.
«Dopo l'Alenia ho dovuto superare lo scetticismo della mia federazione che non voleva gareggiare al Mondiale perchè senza fondi. Non mi aspettavo tanti aiuti ma è stato bellissimo. Non solo i due comuni, ma anche l'associazione don Gaetano Capasso, il Movimento Gente per la Gente, tutti si sono messi alla ricerca di fondi per la mia impresa. E grazie a questo impegno gareggiano in Uruguay anche altri tre napoletani, Maddalena Mennillo, Vincenzo Della Corte e Giuseppe Volpino».
Ma adesso si profila all'orizzonte un'altra grana. Stanzione in Uruguay vuole denunciare il comportamento poco sportivo della sua federazione. «Racconteremo quanto accaduto al giudice sportivo internazionale e spero che gli attuali dirigenti si dimetteranno dalle loro cariche così si andrà a nuove e speriamo postive elezioni. Devo però dire grazie a un sol dirigente, il consigliere uscente Massimo Bistocchi, che ci ha sempre appoggiato nella nostra attività. Per far crescere il ju jitsu, che è un'arte marziale bellissima e riconosciuta come sistema di combattimento anche dal Cio, ci vuole la volontà di svolgere attività agonistica di alto livello. Solo così potremo fare un vero salto di qualità». E per crescere serviranno anche altre vittorie di Stanzione e di tutti gli atleti napoletani in nazionale.